sabato 6 novembre 2010

Talenti dalla Capitale: VALERIO VERRE (1994)



Nel febbraio scorso si è temuto che la storia si ripetesse:
in seguito allo “scippo” di Davide Petrucci (1991, centrocampista offensivo),
preso dal Manchester United per 200 mila sterline
dopo aver segnato 14 gol in 17 presenze nelle giovanili della Roma
da trequartista nel 2008, la longa manus della società inglese
si stava avventando anche sul terzino sinistro Filippo Cipriani (1994)
e il centrale della mediana Valerio Verre (1994),
messisi in luce nell’ottima Premier Cup del 2009
organizzata proprio nel piovoso borgo metropolitano britannico.

I dirigenti dei Red Devils, infatti, hanno tentato di assicurarsi questi due nuovi prodotti del vivaio giallorosso per “trapiantarli” di peso nella loro Academy, così come avevano fatto dalla Capitale (sponda biancoceleste) già nel 2007 con Federico Macheda, allettato dalla firma di un triennale da 65.000 € e approfittando di una normativa italiana anc
ora molto arretrata in materia.

Le preoccupazioni maggiori erano legate proprio all’eventuale perdita di Verre, uno dei talenti più promettenti dell’intero panorama calcistico italiano, dotato di una leadership innata che gli permette di prendere per mano la squadra ogni qual volta scende in campo, a dispetto della giovanissima età; fortunatamente, il pericolo è stato sventato.

Valerio è nato l’11 gennaio 1994 ed ha cominciato a prender confidenza 
con il pallone dando i primi calci nei Pulcini gialloverdi della Polisportiva Quarto Miglio (espressione sportiva del suo quartiere, zona Roma-Sud), 
in seguito nel Real Tuscolano, l'A.S.D. Appio Latino e negli amaranto-oro della SS Romulea (zona centrale di San Giovanni, la squadra senior 
milita attualmente in Prima Categoria), per poi essere notato nel 2005 
e successivamente aggregato agli Esordienti della ROMA.

Sin da subito mette in mostra le sue qualità: in particolare, tra l’11 e il 23 settembre 2007, è il capitano e trascinatore dei giallorossi, vincitori della fase regionale valevole per la qualificazione alla Umbro International Cup 2008, con tanto di tripletta decisiva rifilata ai cugini biancocelesti nel 3-2 
della finale disputata nell’impianto della società Urbetevere.

Pochi mesi dopo (Capodanno), guida la sua squadra alla conquista 
del Trofeo Silvio Sensi (in memoria del padre dell’allora presidente Franco, tristemente scomparso sette mesi dopo), categoria Coppa Lazio Giovanissimi, con gol al 49’ in finale siglato proprio contro quella Romulea che l’aveva lanciato tre anni prima: dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, la Roma s’impone ai supplementari con un sofferto ma meritato 4-2.
Valerio Verre e Daniele De Rossi
Inutile sottolineare quali suggestioni possa suscitare un ragazzino “core de Roma” che recita la parte del leader carismatico con il numero dieci sulle spalle e la fascia da capitano ben in mostra… Al di là dello scomodo ed improponibile paragone che alcuni hanno azzardato con Francesco Totti, è evidente che siamo di fronte ad un talento fulgido, da coccolare e preservare…ma sempre con giudizio e raziocinio. Per giunta, e nonostante l’elevata media realizzativa, Valerio Verre è un centrocampista centrale più che un trequartista/attaccante, a suo agio soprattutto in veste di regista, bravissimo negli inserimenti senza palla per portarsi alla conclusione in porta, ma particolarmente adatto a dettare i tempi della manovra e far girare la squadra, grazie ad un’intelligenza calcistica e  una visione di gioco fuori dal comune:
in teoria (e sempre con molta calma), più un Pizarro che un Totti.

Una lunga sfilza di pretendenti comincia a bussare alle porte di Trigoria, 
con l’Inter e la Fiorentina del sempre attentissimo Pantaleo Corvino a fare sondaggi per provare a convincere la Roma a privarsi di un gioiellino tanto rilucente: i giallorossi resistono, prendendo la decisione più saggia e lungimirante possibile.

Nella stagione successiva, Valerio è il fulcro dei Giovanissimi Nazionali guidati da Mauro Carboni, trionfatori nella fase italiana della Manchester Premier Cup 2009. Nella finale giocata a Città Sant’Angelo, è il primo ad assumersi la responsabilità di andare sul dischetto (e non sbaglia, manco a dirlo) dato che c’è bisogno dei calci di rigore (5-3 dcr il verdetto finale) per sbarazzarsi del generoso e combattivo Napoli, capace di rimontare l’iniziale doppio svantaggio firmato da Rosato e Frediani. Volata a Carrington per rappresentare l’Italia con orgoglio, la comitiva giallorossa si fermava nel girone eliminatorio, nonostante avesse subito una sola sconfitta: come già detto in precedenza, la seppur fugace apparizione è sufficiente a far innamorare gli osservatori griffati "Red Devils" dei due ragazzini classe ’94.

Un paio di mesi prima, i ragazzi avevano subito la cocente delusione di una sconfitta (contro l’Udinese, altra compagine molto interessante in quell’anno) che li aveva estromessi dalle Finali Scudetto. La vendetta contro i bianconeri friulani arriverà nel giugno dello stesso anno; nella semifinale del
Trofeo Beppe Viola riservato ai Giovanissimi, la Roma sconfigge 2-0 l’Udinese in semifinale, prima di piegare di nuovo il Napoli, con il quale occorre andare per l’ennesima volta ai supplementari, decisi da Esposito 
e Correia nel 2-0 conclusivo.

A chi va il premio “Miglior Giocatore del Torneo”?
A Valerio Verre, of course.

La stagione 2009-2010 rimarrà scolpita a lungo
nella memoria del ragazzo: vittoria nel prestigioso
trofeo internazionale “Beppe Viola – Città di Arco
e conquista dello Scudetto Allievi Nazionali.

Dominatore negli Allievi Regionali con la squadra di coach Carboni (primi in classifica dalla prima all’ultima giornata, senza rivali nel girone F) insieme ai compagni Ceccarelli, Cipriani, Cittadino, Proietti Gaffi e Rosato, vince con merito il campionato in virtù della finale contro la Nuova Tor Tre Teste (2-1 il risultato).

Viene aggregato come “fuori-quota” negli Allievi Nazionali (in prevalenza nati nel 1993) guidati dal bravo mister Andrea Stramaccioni (che definisce simpaticamente i suoi ragazzi “puffi atomici”), dominatori autentici della stagione. 

La squadra vince il Torneo Arco di Trento nel febbraio 2010, 
con tanto di derby in semifinale (Lazio regolata 1-0) e finale vinta 
contro la Fiorentina, decisa da una rete di Gianmarco Falasca al 26’.
Il figlio d’arte Simone Andrea Ganz del Milan si laurea capocannoniere del torneo, mentre Verre sale sul podio dei migliori giocatori della manifestazione insieme al compagno Gianluca Caprari e ai viola Ryder Matos,
brasiliano classe 1993,e Mirko Barbero.

Ma l’apice della giovane carriera di Valerio sarà l’estate 2010: 
gioca tutte le partite della Final-Eight Nazionale disputata 
a Montepulciano (firmando anche un gol, il momentaneo 2-0 
ai veneti del Cittadella), con la Roma che si laurea Campione d’Italia 
il 17 giugno grazie a un gol di Amato Pietro Ciciretti nell’1-0 alla Juventus, coronando una stagione irripetibile costruita su 31 vittorie e 3 pareggi, 
105 gol fatti e 13 subiti. Un'apoteosi, anche perché lo scudetto di categoria mancava dal 1999 (anno del double Allievi-Giovanissimi).

«Troppo bello, quest’anno: sono davvero felice, era la prima stagione con i Nazionali e non poteva andare meglio di così...»,  commenta l’emozionato Valerio, il più piccolo della comitiva, anche se in campo nessuno se ne accorge.

In questa stagione, Verre è il capitano degli Allievi Nazionali e leader in campo di una squadra che proverà a bissare il fantastico scudetto dell'anno scorso. Alberto De Rossi, allenatore della Primavera, ha deciso di "rubarlo" al collega Stramaccioni in alcune occasioni, aggregandolo al suo gruppo come fuori-quota e facendogli collezionare quattro presenze nel Girone C Nazionale: due da subentrante (11 settembre, Roma-Siena 4-1 / 25 settembre, Roma-Crotone 4-0) e due da titolare (2 ottobre, Reggina-Roma 1-2 / 16 ottobre, Lazio-Roma 4-0). Valerio è riuscito a "vendicare" il pesante 0-4 nel derby Primavera appena tre settimane dopo: il 7 novembre 2010, infatti, ha condotto la sua squadra nel 4-1 contro gli Allievi biancocelesti, fornendo l'assist dell'1-0 al 4' (Terriaca di testa su cross dalla destra) e firmando al 50'
su rigore il gol che ha tagliato le gambe agli avversari, dopo che gli uomini 
di Perrone avevano accorciato le distanze con Antonio Rozzi al 41'. 


Probabilmente, parteciperà col gruppo dei più grandi
anche alla Viareggio Cup 2011.


Durante la sua assenza, la fascia di capitano degli Allievi è finita sul braccio di Mattia Rosato (classe '94), insostituibile centrale difensivo autoritario e preciso in coppia con Alessio Romagnoli, mentre si sono imposti all'attenzione degli osservatori anche il portiere Simone Perilli (1995) e Cristian Anastasio, altro '95 che gioca sotto età da jolly della fascia destra (terzino o esterno alto) dopo esser stato vice-campione d'Italia con i Giovanissimi allenati da Vincenzo Montella, Francesco Pagliarini sulla stessa banda laterale (1994, arrivato quest'estate dal Tor Tre Teste), il centrocampista centrale Andrea Cittadino (1994, attaccante trasformato 
da Mauro Carboni in mezz'ala grintosa e produttiva), il fantasista Antonio Esposito (1994) e gli offensivi Marco Frediani (1994, ala destra veloce ed imprevedibile, spesso dirottato sulla trequarti), i due classe '95 Matteo Fedeli e Jacopo Ferri (occhio a lui), ed il capocannoniere Valerio Terriaca (1994), attaccante che sa destreggiarsi anche come mezzapunta centrale.



In NAZIONALE, Valerio Verre è stato l’unico romanista della spedizione dell’Under 17 a Cipro, convocato dal CT Pasquale Salerno per ottenere 
il pass verso gli Europei di Serbia 2011. Ha disputato da titolare i tre match vittoriosi (1-0 a Cipro, 3-2 alla Slovenia e 2-1 alla Francia), con la maglia numero otto sulle spalle ed il solito piglio da leader tecnico e carismatico.

I primi passi azzurri li ha mossi nel 2008, selezionato da Francesco Rocca per il classico “Torneo di Natale”: con lui c’erano i compagni Filippo Cipriani e Simone De Marco. Qualche mese più tardi, è tra i convocati per il “Torneo Portogallo Under-16” (febbraio 2010) in cui arriva la sua prima rete assoluta, il gol della bandiera contro i padroni di casa (1-3). La squadra si classificherà poi seconda nel Torneo delle Nazioni disputato in primavera, perdendo in finale contro il Messico (0-3) dopo un buon percorso costellato 
da vittorie su Israele, Rappresentativa italo-slovena “Go-&-Go”,
 una sconfitta priva di conseguenze con la Slovenia e la semifinale 
in cui hanno regolato 1-0 la Croazia.



Il suo 2011 è cominciato sui gelidi campi della lontana Russia: è stato protagonista, infatti, della non brillantissima esibizione dell'Under 17 di Salerno al "Memorial Granatkin". Gli Azzurrini hanno colto l'occasione 
per testare la squadra che nel marzo prossimo disputerà la Fase Elite degli Europei, presentandosi con elementi di un anno più piccoli rispetto agli avversari (quasi esclusivamente Under 18 nati nel 1993, alcuni addirittura 
nel 1992); questa è la ragione principale dell'ottavo ed ultimo posto ottenuto 
nel torneo. Dopo la doppia sconfitta contro Lettonia e Finlandia (secco 0-3 
il risultato contro entrambe), nella terza partita del Girone A Verre ha ricevuto la fascia di capitano dall'interista Simone Pasa e ha guidato i compagni ad una prova orgogliosa contro i padroni di casa, battuti clamorosamente 2-0 ed estromessi dalla Finalissima tanto attesa, con il giovane romanista premiato giustamente "Man of the Match" (nella foto). Nella sfortunata finale 7°-8° posto contro l'Azerbaijan, ha siglato dal dischetto il gol del momentaneo 2-1 al 67', cinque minuti prima che il centrocampista avversario Gross pareggiasse, permettendo agli azeri di andare ai calci di rigore, dove hanno vinto 5-3 
e regalato a coach Valle Kasumov una gioia inaspettata, nonostante la convincente prestazione del giovane capitolino e dell'altro gioiellino azzurro, Lorenzo Tassi.

Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'

1 commento:

  1. Odisseus05AsR:

    ci ho giocato insieme quando eravamo ragazzi a circa 10/11 anni alla romulea e gia si vedeva che era un campione..

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