L'Aranycsapat di Puskás
e la rivoluzione ungherese del 1956.
L'Aranycsapat, la squadra d'oro, come la Honvéd, è l'ambasciatrice dell'Ungheria nel mondo, macina gol e spettacolo e viene acclamata ovunque.
E regala bellezza e gioia agli ungheresi, oppressi da un regime grigio e sanguinario, gli dà la speranza di un futuro diverso.
Il giovanissimo Gábor, fanatico di Puskás, vive i trionfi alle Olimpiadi e contro l'Inghilterra come il segno che il comunismo, di cui è un convinto seguace, sia destinato a vincere.
Ma la sconfitta nella finale della Rimet del 1954 manda in frantumi i suoi sogni e quelli di un Paese. La delusione serve a farlo riflettere e mettere in dubbio tutto quello in cui credeva. E quando, il 23 ottobre 1956, scoppia la sommossa contro la dittatura comunista, il sedicenne Gábor perde ogni punto di riferimento: approva la rivolta, ma si sente sempre socialista.
Fino a quando i carri armati sovietici invadono Budapest e soffocano nel sangue la rivoluzione.
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