martedì 7 giugno 2011

CONCACAF’s talents: Ulises Dávila (1991, Messico) & Joel Campbell (1992, Costa Rica)

In virtù della fragorosa esplosione di Javier Hernández Balcázar,
egregio protagonista nell’ottima stagione del Manchesterd United
versione 2010-2011, piegato solo dalle trame di gioco
di un meraviglioso Barcellona,
i riflettori del cosiddetto ‘calcio che conta’ sono sempre più decisi
nel puntare il proprio cono di luce sul mercato nord-centroamericano,
laddove è possibile scovare affari low-cost
ma verosimilmente redditizi sul mero aspetto tecnico.

Quest’oggi vogliamo presentare brevemente due possibili,
affascinanti scommesse per il futuro, entrambi ancora parecchio acerbi
rispetto all’esasperato tatticismo e al vigore agonistico
peculiari del calcio continentale, ma bravi in questi giorni
a farsi notare dalla consueta pletora di talent-scout,
assiepata sugli spalti nelle competizioni internazionali estive
in corso di svolgimento.




nome: ULISES ALEJANDRO
cognome: DÁVILA PLASCENCIA

data di nascita: 13 aprile 1991
luogo di nascita: Guadalajara
[Estado de Jalisco – MESSICO]

ruolo: ATTACCANTE
piede preferito: sinistro, calcia bene anche col destro

Altezza: 175 cm
Peso: 73 kg

Squadra attuale: CLUB DEPORTIVO GUADALAJARA CHIVAS
[Primera División de México]
Numero di maglia # 11



Al “Festival International Espoirs de Toulon et du Var – Under 20”, meglio noto come Torneo di Tolone 2011, una splendida azione individuale ha fatto sobbalzare sulla sedia gli increduli spettatori dello Stade du Ray di Nice: al cinquantasettesimo minuto di Ungheria-Messico (4 giugno, seconda giornata del Gruppo B), con il punteggio ancora inchiodato sullo 0-0, il guizzante capitano della ‘Tri’ ha conquistato palla a centrocampo ai danni di Tamás Tajthy, si è involato sull’out mancino tallonato dal disperato tentativo di recupero del numero dieci avversario Balázs Balogh, ha rifilato un tunnel in velocità al terzino destro Dávid Kálnoki Kis e si è accentrato puntando deciso verso la porta, lasciando poi partire un destro a giro dal limite dell’area di rigore che ha trafitto l’incolpevole estremo difensore magiaro Péter Gulácsi, in forza al Liverpool.

Una giocata da urlo, che ha strappato i convinti applausi del pubblico all’indirizzo del semisconosciuto autore, quell’Ulises Dávila che aveva già presentato il suo biglietto da visita appena due giorni prima allo Stade Perruc di Hyères nel match d’esordio contro i padroni di casa della Francia, acciuffando al 25’ il momentaneo pareggio grazie ad un bel gol di rapina, mirabile per rapidità d’esecuzione, firmato con un sinistro secco sul palo lontano dopo una grave indecisione della retroguardia transalpina. In quella circostanza, l’impetuosa reazione dei giovani ‘Galletti’, favoriti indiscussi per la vittoria finale nella manifestazione, aveva un po’ disorientato l’undici di coach Juan Carlos Chávez Zárate, incapace di porre un argine alle realizzazioni di Joseph-Monrose, Tafer e Benezet per un pesante rovescio finale (1-4).
Invece contro i magiari la musica è stata molto diversa, con il guizzante numero undici a trascinare i propri compagni e rivelarsi immarcabile per il povero Kálnoki Kis, spaesato anche in occasione di un altro numero ad effetto qualche minuto più tardi, con Dávila a saltarlo di giustezza grazie ad un agile ‘scavetto’ di destro per poi incrociare un po’ debolmente col piede opposto, permettendo al portiere di sventare la minaccia in uscita bassa. Il raddoppio messicano non si è però fatto attendere, concretizzandosi al 66’ a causa di uno sciagurato disimpegno di Balogh che ha spalancato la via della rete dinnanzi al centrocampista Carlos Emilio Orrantía, agevolando la comunque meritata vittoria della compagine nordamericana.

Una formazione che puo’ avvalersi delle prestazioni di talenti molto promettenti, non a caso trionfatori nel Premundial CONCACAF Sub-20 2011, tenutosi in Guatemala a cavallo tra il 28 marzo e il 10 aprile scorsi. Dávila è stato il top-scorer della squadra anche in quella circostanza con quattro realizzazioni, capace di siglare gol pesanti e decisivi ma anche 
di pregevole fattura sul lato squisitamente tecnico, un dettaglio
 che non guasta mai agli occhi degli appassionati di questo sport.
Dopo il comodo 3-0 rifilato ai pari-età cubani (firma inconsueta per il normolineo Ulises, che non fa certo del gioco aereo la sua dote principale: una zuccata sul palo lungo ad incrociare un cross al bacio di Diego Eduardo De Buen Juárez, centrocampista del Pumas), il Messico si è sbarazzato senza patemi di Trinidad and Tobago con un sonoro 5-0, sospinto dalla tripletta di Taufic Guarch e il duplice squillo di Alan Pulido Izaguirre. Liquidato il Canada nei quarti di finale (3-0), una magia del solito Dávila al quarto d’ora del primo tempo ha aperto le danze nel successivo turno contro Panama (4-1), un chirurgico destro a girare dai venticinque metri che si è andato a depositare morbidamente alle spalle di Kevin Melgar.

Ancor più rimarchevole il contributo assicurato quarantottore dopo, nell’atto conclusivo all’Estadio Nacional Mateo Flores; con Costa Rica in vantaggio 
a sorpresa al diciassettesimo grazie alla sgroppata di Joseph Martín Mora Cortés, è bastato un solo minuto ad Ulises per scongiurare la fuga avversaria con un sinistro di prima intenzione verso il palo più lontano su invito di Saúl Villalobos Gutiérrez, precedendo il gran tiro di controbalzo con cui Orrantía ha trafitto un disattento Mauricio José Vargas per il sorpasso. Il suggello sulla vittoria lo ha garantito ancora lo scatenato Dávila, soffiando letteralmente il pallone al collega di reparto Pulido per bucare ancora la rete avversaria e consegnare al suo Paese il tredicesimo alloro nella storia della competizione; la 'Tri' si è così guadagnata anche il diritto di partecipare ai Mondiali Under 20 Colombia 2011.

In ogni caso, è doveroso andarci piano con le facilonerie
 o i paragoni scomodi; rispetto al succitato ‘Chicharito’, 
Ulises Alejandro Dávila Plascencia condivide solo le stesse origini 
(Guadalajara, celeberrimo capoluogo dello stato di Jalisco, 
nella parte centroccidentale degli Estados Unidos Mexicanos) 
e il club di formazione. In particolare, più che un finalizzatore puro 
si puo’ considerare un attaccante esterno sgusciante e tecnico,
 trequartista all'occorrenza, a suo agio in campo aperto 
come vertice laterale di un tridente offensivo 
e con piede educato anche sui calci piazzati.
Rapidità d’esecuzione e spiccata attitudine nell’attaccare gli spazi 
sono le peculiarità che lo contraddistinguono maggiormente.

Durante la trafila nel Club Deportivo Guadalajara, si è tolto la soddisfazione di vincere il Campeonato Nacional Juvenil de Fuerzas Básicas nel luglio 2006 da match-winner nella decisiva sfida col Pachuca (1-0). Nella stessa indimenticabile annata, si rivela uno degli elementi fondamentali nello storico trionfo del suo amato club alla Manchester United Premier Cup, una sorta di ‘Mondiale per Club Under 15’. Dopo il pareggio all’esordio con l’Inter di Mattia Destro (1-1 – terzo posto finale per i nerazzurri), uno splendido cammino senza sconfitte porta i giovani ragazzini messicani a sbarazzarsi in sequenza di Orlando Pirates, Bulleen Lions, FC Brussels, i temibili brasiliani del Săo Paulo (2-1) e i nipponici Tokyo Verdy (1-0), prima di piegare con autorità le resistenze dell’Arsenal (2-1, reti manco a dirlo di Dávila e Paredes) ed alzare nel cielo albionico il prestigioso trofeo per quella che è al momento l’unica volta di una rappresentante del Messico.

Tre anni più tardi (29 agosto 2009) è arrivato il suo esordio
in Prima Squadra, in occasione del match casalingo valevole per la sesta giornata del Torneo Apertura con il Pachuca. Sotto di un gol (1-2) a causa di un brutto errore dell’estremo difensore Luis Ernesto Michel proprio allo scadere della prima frazione, il mister decide di sostituire Mario Humberto De Luna Saucedo per buttare nella mischia il suo giovane attaccante di riserva al sessantesimo minuto, con l’idea di avanzare decisamente il baricentro tattico e dare man forte alle folate della coppia offensiva Chicharito Hernández-Omar Bravo. Un rigore procurato dal primo e trasformato dal secondo regalerà il sospirato pareggio ai padroni di casa, mentre il debutto di Ulises si segnala 
per impegno e personalità.

Ad oggi, il suo utilizzo è ancora parecchio centellinato dall’allenatore José Luis Real Casillas, concentrato soprattutto nella gestione dell’altro talento della squadra Érick 'El Cubo' Torres, potenziale ‘craque’ classe 1993.
In attesa di maggiori spazi nel proprio club, la vittoria ottenuta ieri contro la Cina (2-1, David Izazola su rigore e Diego Reyes i marcatori) permetterà a Ulises Dávila e allo stesso Torres di continuare la marcia nel Tolone 2011, sfidando dopodomani allo Stade Mayol la forte Colombia di Edwin Cardona in semifinale; a seguire, gli Azzurrini di Ciro Ferrara proveranno a sovvertire il pronostico sfavorevole contro i ‘Blues’.


nome: JOEL NATHANIEL
cognome: CAMPBELL SAMUELS

data di nascita: 26 giugno 1992
luogo di nascita: San Rafael Abajo
[Cantón Desamparados,
Provincia de San JoséCOSTA RICA]

ruolo: ATTACCANTE
piede preferito: sinistro

Altezza: 178 cm
Peso: 72 kg

Squadra attuale: DEPORTIVO SAPRISSA S.A.D.
[UNAFUT, Unión de Clubes de Fútbol
de la Primera División – Costa Rica]
Numero di maglia # 36


La scorsa notte è arrivato il primo gol in Nazionale Maggiore per lo sfrontato Joel Campbell, a tre settimane esatte ormai dal tagliare il traguardo dei suoi diciannove anni d’età. Nel match inaugurale dell’undicesima edizione della CONCACAF Gold Cup, organizzata quest’anno dagli Stati Uniti d’America, Costa Rica ha rispettato ampiamente i pronostici seppellendo i malcapitati ‘Leones del Caribe’ cubani con un netto 5-0, facendo scempio della rivedibile fase difensiva degli uomini allenati da Raúl Valentín González Triana. Sicuro che la doppietta del “russo” Marco Ureña e le realizzazioni di Álvaro Saborío e Heiner Mora avessero messo al sicuro il punteggio in soli quarantasette minuti di gioco, coach Ricardo Antonio La Volpe Guarchoni ha deciso di concedere la standing ovation proprio al suo bomber dell’ultim’ora, attualmente in forza al FK Kuban Krasnodar e precettato in extremis per sopperire all’infortunio muscolare occorso a Bryan Ruiz (la punta di diamante dei ‘Ticos’) per lasciar spazio al giovanissimo Joel, un’altra delle sorprese assolute nelle convocazioni.


Il ragazzo non ci ha messo molto a smentire l’inevitabile scetticismo degli addetti ai lavori, increduli a dir poco nel vederlo confrontarsi in un torneo così importante senza poter contare neanche su un minutaggio adeguato nel proprio club d’appartenenza: entrato in campo da un quarto d’ora, ha bruciato il marcatore diretto sulla fascia sinistra per premiare la generosa cavalcata sul lato opposto del compagno Mora, bravissimo a saltare il portiere in uscita e crossare in area di rigore, laddove un sinistro al volo ad incrociare dell’accorrente Campbell si è insaccato all’incrocio dei pali e nonostante il vano sforzo di rientrare in porta dell’esperto Odelín Molina.

Un esordio da incorniciare per il ragazzo, non c’è che dire; appena sette giorni prima era sceso in campo al La Sabana Stadium di San José per difendere i colori de ‘La Sele’ Under 23 in amichevole contro la Nigeria Olimpica di Austin Eguavoen, sconfitta clamorosamente 1-0 dal pallonetto di Diego Madrigal che ha fomentato ancor di più l’entusiasmo contagioso degli spettatori costaricensi.

Tutto sommato per Joel Nathaniel Campbell Samuels è ormai consuetudine bruciare le tappe; lo scorso inverno il suo nome era circolato con insistenza nelle cronache di mercato, quando il quotidiano ‘Al Día’ aveva svelato l’interesse nei suoi confronti riservato da alcune società italiane come Parma, Genoa, Sampdoria e il Chievo del sempre illuminato DS Giovanni Sartori. Soprannominato in maniera decisamente esagerata il nuovo Eto’o (…),
il prospetto nativo di San Rafael Abajo è un attaccante mobile dal bagaglio tecnico piuttosto completo, capace di sfruttare il suo naturale atletismo lungo tutto il fronte offensivo, esplosivo in progressione ed efficace nel creare la superiorità numerica sia per i compagni che per sé stesso, grazie ad un invidiabile fiuto per il gol che spesso si traduce in tiri secchi e precisi verso lo specchio della porta.

La prima vetrina internazionale in cui si era messo in luce risale a due anni fa, quando fu titolare indiscusso della Nazionale Under 17 partecipante al Mondiale di categoria di Nigeria 2009. Purtroppo, le sciagurate esibizioni e l’inadeguatezza di alcuni elementi (specie nell’ “emozionante” retroguardia Tricolor…) condannarono Costa Rica ad una comparsata dagli scarsi risvolti agonistici, per quanto Joel fosse comunque riuscito a bagnare il suo esordio con un gol di astuzia ai danni della Nuova Zelanda (1-1), presentandosi beffardamente al cospetto dell’estremo difensore Coey Turipa a seguito di uno scontro ai limiti del comico tra gli ‘All Whites’ Adam Thomas e Josh Morrison. La successiva doppia disfatta contro Turchia (1-4, tap-in a porta sguarnita del compagno Jonathan Moya dopo un clamoroso palo colpito dallo stesso Campbell) e Burkina Faso (altro pesante 1-4) relegarono mestamente la formazione del CT Juan Diego Samuel a fanalino di coda del Gruppo D,
ma le anarchiche serpentine di quell’ignoto numero undici avevano appena conquistato i loro primi estimatori.

Sorte ben diversa nel Premundial CONCACAF Sub-20 di Guatemala 2011 della scorsa primavera, laddove i giovani ‘Ticos’ si sono arrampicati sino alla finalissima,arrendendosi solo alla superiorità dei pari-età messicani.
Autentico mattatore della competizione si è rivelato essere proprio Joel Campbell, capocannoniere con 6 reti (su cinque presenze complessive) e sulle spalle stavolta il più suggestivo numero dieci. Il debutto all’Estadio Cementos Progreso contro Guadeloupe è stato subito chiarificatore rispetto alle capacità del ragazzo: fuga sulla destra e dribbling di tacco per disorientare il capitano avversario Mathieu Rhoda ed indirizzare col mancino a giro il pallone sul secondo palo, e cinque minuti dopo un penalty a spiazzare con relativa facilità il portiere Kevin Anselme.

Autore di un’altra ottima prestazione nell’impegno successivo (3-0 al Canada: punizione a giro dal limite infilata all’incrocio dei pali e consueta fuga sull’out esterno con tacco a rientrare ed assist per smarcare a porta vuota il rimorchio dell’accorrente Mynor Escoe), il funambolo costaricense si scatena letteralmente nei quarti di finale, inaugurando un’irresistibile rimonta contro l’illusorio vantaggio di Cuba. Dopo essersi procurato e aver trasformato il rigore del pareggio, chiude definitivamente i conti al 58’ eludendo l’intervento in copertura di due avversari con un bel dribbling secco col piede preferito per poi liberare un potente destro ad incrociare, insaccando poi a tempo quasi scaduto la sua personale tripletta alle spalle dello sfortunato Odisnel Cooper Despaigne, ponendo in calce la sua prepotente firma su un 6-1 che non ammette repliche. Nonostante la succitata vittoria del Messico, oltre alla piazza d’onore Costa Rica si è guadagnata il diritto di disputare i XVI Pan American Games - Guadalajara 2011 (ottobre prossimo) e soprattutto l’ennesima partecipazione al prestigioso palcoscenico del Campionato Mondiale Under 20 – Colombia 2011 (29 luglio – 20 agosto),
la decima nella storia della Selección.

Per quanto concerne la sua carriera nei club,
il promettente Joel Campbell è appena rientrato al Deportivo Saprissa
dopo una breve parentesi in prestito al Puntarenas Fútbol Club;
la sua prima apparizione tra i professionisti con la maglia
del ‘Monstruo Morado’ risale al 3 luglio 2008,
una settimana dopo aver compiuto sedici anni.

Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'

3 commenti:

  1. MarioNay75:

    Vedo che vi è capitato spesso,
    ma anche in questo caso
    avete azzeccato i talenti da segnalare:
    nel giro di pochi mesi, Ulises Davila è stato
    tesserato dal Chelsea, girato in prestito al
    Vitesse in Olanda per tutta la stagione, mentre
    il costaricano Joel Campbell ha prima sorpreso
    tutti in Copa America [i telecronisti SKY
    manco lo conoscevano... contro la Bolivia
    si son dovuti smentire in diretta sul suo valore
    confesso di aver fatto il figo con gli amici
    dopo aver letto la vostra scheda e detto
    "guardate che è forte" ;-)]e poi ha firmato
    con l'Arsenal dopo un'iniziale reticenza,
    andando in prestito al Lorient in Francia

    per la cronaca, qualche giorno fa ha segnato
    un gran gol ai campioni del mondo
    nell'amichevole COSTARICA - SPAGNA 2-2

    che dire... complimenti a voi!
    Qualche tempo fa erano dei perfetti
    sconosciuti, mentre adesso sono sulla bocca
    di tutti i giornalisti

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  2. Gianni 67:

    GRAN BELLA SQUADRETTA IL MESSICO.
    OLTRE AL TERZO POSTO AL MONDIALE UNDER 20,
    HAN VINTO I "PAN AMERICAN GAMES 2011" (BRONZO
    PER LE DONNE), CON UN PERCORSO SENZA SCONFITTE:

    Gruppo A
    MESSICO - ECUADOR 2-1
    MESSICO - TRINIDAD AND TOBAGO 1-1
    MESSICO - URUGUAY 5-2

    Semifinali
    MESSICO - COSTA RICA 3-0

    Finalissima
    MESSICO - ARGENTINA 1-0


    LA SQUADRA ERA COMUNQUE MOLTO DIVERSA,
    C'ERANO ANCHE I FUORI QUOTA TRA CUI
    ORIBE PERALTA (1984), CAPOCANNONIERE
    DELLA RASSEGNA CON SEI RETI.

    ECCO LA ROSA DEI VINCITORI:
    José de Jesús Corona
    Hugo Isaác Rodríguez
    Hiram Mier
    Néstor Araujo
    Dárvin Chávez
    Jesús Zavala
    Javier Aquino
    Carlos Emilio Orrantía
    Oribe Peralta
    Othoniel Arce
    Jerónimo Amione
    José Antonio Rodríguez
    Ricardo Bocanegra
    Jorge Enríquez
    César Ibáñez
    Miguel Ángel Ponce
    Isaác Brizuela
    Diego Reyes

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  3. ANTONIO:

    terzo gol in Nazionale per Joel Campbell,
    dopo quello di pregevole fattura segnato in casa
    ai Campioni del Mondo spagnoli, e Costa Rica ottiene
    una storica vittoria in Galles!
    Ancora complimenti per averlo "scoperto"

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