nome: 'DEDÉ' ANDERSON
cognome: VITAL DA SILVA
data di nascita: 1 luglio 1988
luogo di nascita: Volta Redonda
[Vale do Paraíba Fluminense /
Estado do Rio de Janeiro - BRASILE]
ruolo: DIFENSORE CENTRALE
piede preferito: destro
Altezza: 193 cm
Peso: 87 kg
Squadra attuale: CLUB DE REGATAS VASCO DA GAMA
[Campeonato Brasileiro Série A]
Numero di maglia # 26
Con la conquista della Coppa Italia da parte dell’Inter di Leonardo ai danni
di un indomito Palermo, si è conclusa ufficialmente la stagione calcistica 2010/2011, inaugurando contemporaneamente l’apertura delle danze per quanto concerne il calciomercato, le cui notizie ci terranno compagnia sotto l’ombrellone nei prossimi mesi, colmando l’inevitabile astinenza che ogni appassionato di questo sport naturalmente soffre nel periodo estivo.
Tra affari low-cost e la solita pioggia di assegni ultra-milionari, volti noti
e carneadi di dubbia provenienza, presunte “bombe” ed inaspettati flop,
ci permettiamo di segnalare un nome poco altisonante, magari incapace
di scatenare entusiasmo o aspettative eccessive nel volubile cuore
del ‘tifoso medio’, ma che potrebbe costituire un valido puntello per le
retroguardie della nostra Serie A, invero un po’ fragili negli ultimi tempi:
si tratta di Anderson Vital da Silva, detto Dedé, giovane centrale
difensivo brasiliano, classe 1988, in forza al Vasco da Gama.
e carneadi di dubbia provenienza, presunte “bombe” ed inaspettati flop,
ci permettiamo di segnalare un nome poco altisonante, magari incapace
di scatenare entusiasmo o aspettative eccessive nel volubile cuore
del ‘tifoso medio’, ma che potrebbe costituire un valido puntello per le
retroguardie della nostra Serie A, invero un po’ fragili negli ultimi tempi:
si tratta di Anderson Vital da Silva, detto Dedé, giovane centrale
difensivo brasiliano, classe 1988, in forza al Vasco da Gama.
Concittadino di Felipe Melo, diversamente dal sopravvalutato mediano portato in pompa magna alla Juventus dal non avvedutissimo Alessio Secco appena ventiquattro mesi fa (uno dei peggiori acquisti degli ultimi anni, relativamente al rapporto qualità/prezzo), questo gigante della terza linea sembra possa garantire una maggiore solidità mentale, senza trascurare il fatto che un suo eventuale ingaggio rappresenterebbe una scommessa rischiosa ma tutto sommato poco impegnativa sul mero piano economico; in buona sostanza
andrebbe bloccato adesso, prima che il prezzo arrivi a sfiorare vette esagerate,
dato che a nostro modesto avviso il giocatore è destinato ad entrare presto
nel giro delle convocazioni di Mano Menezes per rinforzare la Seleção.
andrebbe bloccato adesso, prima che il prezzo arrivi a sfiorare vette esagerate,
dato che a nostro modesto avviso il giocatore è destinato ad entrare presto
nel giro delle convocazioni di Mano Menezes per rinforzare la Seleção.
L’aggettivo “rischiosa” va però sottolineato, e tenuto debitamente
in considerazione: dopo aver disputato un ottimo Brasileirão 2010, tanto
da farsi notare dagli osservatori di diverse squadre del Vecchio Continente,
le prestazioni altalenanti fornite nel Campeonato Carioca 2011 hanno
un po’ raffreddato gli entusiasmi iniziali sul suo conto. Assente nella doppia sconfitta contro Resende e Nova Iguaçu, il suo esordio personale con il Boavista è stato oggettivamente disastroso (1-3 il 27 gennaio: impacciato e statico lungo tutta la durata del match, poco reattivo nei riflessi e inguardabile soprattutto nella blanda “marcatura” riservata al non certo irresistibile attaccante argentino Carlos Esteban Frontini). A seguito della quarta battuta d’arresto consecutiva con il Flamengo (1-2, tre giorni più tardi), il suo rendimento è cominciato piano piano a progredire, in contemporanea con la veemente reazione della sua squadra, capace di trovare una condizione fisica accettabile per risalire la china e riacciuffare per i capelli una situazione sportivamente drammatica, arrivando addirittura a vincere il Gruppo A
della Taça Rio dopo il deludente quinto posto nella Taça Guanabara.
In queste quindici partite complessive, Dedé ha contribuito al crescendo rossiniano del ‘Gigante da Colina' bianconero con dodici presenze e un apprezzabile bottino di tre gol messo insieme nelle vittorie su Americano FC (3-0, 6 febbraio: stacco imperioso su calcio d’angolo), Duque de Caxias
(4-2, 9 marzo: una bella punizione a giro dal limite dell’area) e Bangu
(4-0 il 3 aprile: risultato sbloccato al 43’ di destro, su assist smarcante dell’esperto compagno Felipe Jorge Loureiro).
in considerazione: dopo aver disputato un ottimo Brasileirão 2010, tanto
da farsi notare dagli osservatori di diverse squadre del Vecchio Continente,
le prestazioni altalenanti fornite nel Campeonato Carioca 2011 hanno
un po’ raffreddato gli entusiasmi iniziali sul suo conto. Assente nella doppia sconfitta contro Resende e Nova Iguaçu, il suo esordio personale con il Boavista è stato oggettivamente disastroso (1-3 il 27 gennaio: impacciato e statico lungo tutta la durata del match, poco reattivo nei riflessi e inguardabile soprattutto nella blanda “marcatura” riservata al non certo irresistibile attaccante argentino Carlos Esteban Frontini). A seguito della quarta battuta d’arresto consecutiva con il Flamengo (1-2, tre giorni più tardi), il suo rendimento è cominciato piano piano a progredire, in contemporanea con la veemente reazione della sua squadra, capace di trovare una condizione fisica accettabile per risalire la china e riacciuffare per i capelli una situazione sportivamente drammatica, arrivando addirittura a vincere il Gruppo A
della Taça Rio dopo il deludente quinto posto nella Taça Guanabara.
In queste quindici partite complessive, Dedé ha contribuito al crescendo rossiniano del ‘Gigante da Colina' bianconero con dodici presenze e un apprezzabile bottino di tre gol messo insieme nelle vittorie su Americano FC (3-0, 6 febbraio: stacco imperioso su calcio d’angolo), Duque de Caxias
(4-2, 9 marzo: una bella punizione a giro dal limite dell’area) e Bangu
(4-0 il 3 aprile: risultato sbloccato al 43’ di destro, su assist smarcante dell’esperto compagno Felipe Jorge Loureiro).
Giunto in semifinale sulle ali dell’entusiasmo, 'O Bacalhau' di Rio de Janeiro
si è sbarazzato agevolmente dell’Olaria grazie alla firma di Éder Luís
al trentasettesimo minuto del primo tempo. La prestigiosa finale contro
il Flamengo di Ronaldinho, Thiago Neves e Deivid, però, ha riservato un amaro epilogo agli uomini di coach Ricardo Gomes: dopo lo 0-0 al triplice fischio arbitrale, gli sciagurati errori dagli undici metri di Bernardo,
Fellipe Bastos ed Élton hanno consentito al Mengão di centrare
il trentaduesimo successo statale della propria storia, una squadra a cui evidentemente la lotteria dei rigori porta fortuna, dato che non conosce sconfitta da sette partite consecutive (l’ultimo team capace di vincere ai penalty contro i Rubro-Negros è stato il Santos nell’ormai lontano 2004). Arriva una piccola consolazione a livello personale: il premio come
“Melhor Zagueiro do Campeonato Carioca pelo lado direito”
è tutto suo, a riscattare un inverno parecchio deludente.
si è sbarazzato agevolmente dell’Olaria grazie alla firma di Éder Luís
al trentasettesimo minuto del primo tempo. La prestigiosa finale contro
il Flamengo di Ronaldinho, Thiago Neves e Deivid, però, ha riservato un amaro epilogo agli uomini di coach Ricardo Gomes: dopo lo 0-0 al triplice fischio arbitrale, gli sciagurati errori dagli undici metri di Bernardo,
Fellipe Bastos ed Élton hanno consentito al Mengão di centrare
il trentaduesimo successo statale della propria storia, una squadra a cui evidentemente la lotteria dei rigori porta fortuna, dato che non conosce sconfitta da sette partite consecutive (l’ultimo team capace di vincere ai penalty contro i Rubro-Negros è stato il Santos nell’ormai lontano 2004). Arriva una piccola consolazione a livello personale: il premio come
“Melhor Zagueiro do Campeonato Carioca pelo lado direito”
è tutto suo, a riscattare un inverno parecchio deludente.
D’altronde Dedé è abituato agli alti e bassi nella sua ancor breve carriera, e non si è mai fatto pregare quando ha dovuto reagire ai pregiudizi o alle errate convinzioni sul proprio conto. Cresciuto nell’ ‘escolinha de futebol’ della Sociedade Esportiva Aliança, nel 2005 è approdato al Volta Redonda, con cui ha avuto un rapporto di amore/odio. Fiero di vestire i colori della propria città natale, dopo un periodo controverso alla Fluminense (2006)
ed il ritorno alla base in cui sono arrivati gli allenamenti con la Prima Squadra del ‘Voltaço’, una spiacevole incomprensione con il presidente Rogério Loureiro ha frenato il suo promettente inserimento nei ‘Tricolor-de-Aço’.
Il vulcanico patron, infatti, lo ha accusato senza mezzi termini di aver violato
un coprifuoco notturno per partecipare ad un non meglio specificato party, minacciando l’esclusione del proprio tesserato dalla rosa per inadempienze disciplinari ed il conseguente scarso impegno nei training-camp.
ed il ritorno alla base in cui sono arrivati gli allenamenti con la Prima Squadra del ‘Voltaço’, una spiacevole incomprensione con il presidente Rogério Loureiro ha frenato il suo promettente inserimento nei ‘Tricolor-de-Aço’.
Il vulcanico patron, infatti, lo ha accusato senza mezzi termini di aver violato
un coprifuoco notturno per partecipare ad un non meglio specificato party, minacciando l’esclusione del proprio tesserato dalla rosa per inadempienze disciplinari ed il conseguente scarso impegno nei training-camp.
In realtà, il caso si è sgonfiato dopo soli due giorni, con tanto di scuse
del Consiglio d’Amministrazione societario verso l’incolpevole giocatore,
a dir poco sorpreso dalle esternazioni denigratorie del massimo dirigente.
Verosimilmente, sull'antipatico episodio ha influito l'etichetta di "ribelle" che gli era stata affibbiata nei sette mesi al 'Fluzão', in cui la nostalgia per i propri affetti spinse l'ancora immaturo lungagnone a scappare verso casa alla vigilia di un match di cartello, con inevitabile licenziamento coatto dai Tricolor,
e compromettendone la prima opportunità nel calcio che conta.
del Consiglio d’Amministrazione societario verso l’incolpevole giocatore,
a dir poco sorpreso dalle esternazioni denigratorie del massimo dirigente.
Verosimilmente, sull'antipatico episodio ha influito l'etichetta di "ribelle" che gli era stata affibbiata nei sette mesi al 'Fluzão', in cui la nostalgia per i propri affetti spinse l'ancora immaturo lungagnone a scappare verso casa alla vigilia di un match di cartello, con inevitabile licenziamento coatto dai Tricolor,
e compromettendone la prima opportunità nel calcio che conta.
Chiusa questa spiacevole parentesi e costretto a scendere di categoria
per rivestire nuovamente la maglia giallonera, il ragazzo ha finalmente avuto modo di esordire, appena ventenne, nel Carioca 2008, riuscendo a calcare
il campo in sedici occasioni e a timbrare il tabellino dei marcatori in tre di queste. Il suo rendimento promettente, che ha spinto alcuni addetti ai lavori
a paragonarlo a Júnior Baiano, non passa inosservato, e così in quella stessa estate sbarca in Italia per sostenere un provino con l’Udinese, società lungimirante come poche quando si tratta di scovare talenti in giro
per il globo. Nonostante le referenze e le impressioni non siano affatto negative, i friulani decidono di abbandonare la pista su questo acerbo prospetto ancora da sgrezzare, anche a causa della questione inerente
il passaporto (un ostacolo da tener presente ancor’oggi, nel caso in cui non venga accettato il documento proposto dalla Lega Serie A lo scorso 29 aprile per ritornare a due posti extra-comunitari per squadra e adottare
il Trattato di Cotonou).
per rivestire nuovamente la maglia giallonera, il ragazzo ha finalmente avuto modo di esordire, appena ventenne, nel Carioca 2008, riuscendo a calcare
il campo in sedici occasioni e a timbrare il tabellino dei marcatori in tre di queste. Il suo rendimento promettente, che ha spinto alcuni addetti ai lavori
a paragonarlo a Júnior Baiano, non passa inosservato, e così in quella stessa estate sbarca in Italia per sostenere un provino con l’Udinese, società lungimirante come poche quando si tratta di scovare talenti in giro
per il globo. Nonostante le referenze e le impressioni non siano affatto negative, i friulani decidono di abbandonare la pista su questo acerbo prospetto ancora da sgrezzare, anche a causa della questione inerente
il passaporto (un ostacolo da tener presente ancor’oggi, nel caso in cui non venga accettato il documento proposto dalla Lega Serie A lo scorso 29 aprile per ritornare a due posti extra-comunitari per squadra e adottare
il Trattato di Cotonou).
Nella stagione seguente il bottino non è del tutto dissimile
(13 presenze / 2 gol), con prestazioni sempre più autoritarie
che lo impongono all’attenzione generale come uno dei più futuribili
‘zagueiros’ carioca. Malgrado le avances di Santos e Flamengo,
il Vasco da Gama brucia tutti sul tempo e si assicura il suo cartellino
con quello del compagno Robert Brito Luciano ‘Robinho’, attualmente
in forza all’Al Sharjah SC, nei lontani Emirati Arabi Uniti. Dedé vive
un’annata di adattamento alla nuova realtà insieme al potenziale
letteralmente dominata dall’ ‘Expresso da Vitória’ (22 vittorie,
10 pareggi ed appena 6 sconfitte), capace di ritornare nella massima
divisone dopo una sola stagione di assenza; solo cinque le presenze
per il possente difensore, tre da subentrante e titolare per le ultime
due giornate nell’undici schierato dall’allenatore Dorival Júnior
(doppia battuta d'arresto: 0-1 dalla Portuguesa all'Estádio São Januário
e 0-2 sul campo dell'Ipatinga tra il 21 ed il 28 novembre 2009).
Ma il riscatto personale arriverà presto, con il 2010 che rappresenta l’anno della definitiva consacrazione per Anderson Vital da Silva, leader indiscusso della retroguardia del Vasco per tutti i protagonisti del vorticoso valzer
che si scatena in panchina, laddove si alternano tra marzo e giugno ben quattro direzioni tecniche differenti (Vágner Mancini, Gaúcho, Celso Roth
che si scatena in panchina, laddove si alternano tra marzo e giugno ben quattro direzioni tecniche differenti (Vágner Mancini, Gaúcho, Celso Roth
e PC Gusmão). C’è una partita in particolare che ha cambiato il suo destino:
finito nel dimenticatoio durante il Carioca 2010 (dieci minuti scarsi giocati, partendo come sempre dalla panchina), in occasione della sfida di ritorno contro il temuto EC Vitória, vincitore 2-0 all’andata nei quarti di finale della Copa do Brasil, la contemporanea emergenza-infortuni convince finalmente l’allenatore a dargli fiducia. Il ragazzo coglie al volo l’occasione e sfodera una prestazione-monstre, denotando una personalità ed una lucida sfrontatezza che gli fanno finalmente sovvertire le gerarchie consolidatesi; il 3-1 finale
non basta ad ottenere la sospirata qualificazione, ma da quel 5 maggio 2010
in poi la retroguardia bianconera ha trovato un nuovo padrone.
non basta ad ottenere la sospirata qualificazione, ma da quel 5 maggio 2010
in poi la retroguardia bianconera ha trovato un nuovo padrone.
Centrale solido ed efficace, tranquillo nelle chiusure al cospetto degli avanti avversari e pulito negli interventi sul pallone nonostante la notevole stazza fisica (solo quattro le ammonizioni in campionato), Dedé si rivela affidabile
e disciplinato, puntuale nell’anticipo e poderoso nell’incedere, con una velocità insospettabile nel breve e con pochi imbarazzi in fase di impostazione.
e disciplinato, puntuale nell’anticipo e poderoso nell’incedere, con una velocità insospettabile nel breve e con pochi imbarazzi in fase di impostazione.
La calma olimpica che traspare dal rettangolo verde è la stessa che i compagni gli riconoscono al di fuori, decantando le doti di un ragazzo serio, amichevole e alla mano, ben lontano dall’immagine “notturna e sregolata” che alcuni sospettavano ai tempi del Volta Redonda. Insomma un professionista senza fronzoli, magari poco appariscente in alcune fasi di gioco, ma che bada al sodo in campo e nella vita. I margini di miglioramento e i limiti su cui lavorare sono evidenti, ma la maturità tecnico-tattica già raggiunta in una sola stagione effettiva da titolare non è affatto da disprezzare…
Idolo incontrastato della torçida locale, che gli ha cucito addosso impegnativi soprannomi come “O Mito” e “O iLustre”, il numero 26 cruzmaltino gioca trentasei convincenti partite, corredate da tre assist e come ciliegina un gol all’ultima giornata nel 2-0 al Ceará Sporting Club, incornando di giustezza un calcio d’angolo battuto dalla destra. A fine stagione arriva una meritata sfilza di riconoscimenti individuali: ‘Troféu Armando Nogueira’, assegnato da Rede Globo come Miglior Difensore del Campionato, ‘Prêmio Craque do Brasileirão’ come ‘Melhor Zagueiro’ insieme al ben più celebre João Miranda nella Top-11 ideale della CBF e secondo posto assoluto nel ‘Troféu Craque da Galera 2010’, davanti a Bruno César Zanaki del Corinthians
e preceduto solo dall’argentino Darío Leonardo Conca, l'ondivago trequartista laureatosi campione nazionale con la maglia della Fluminense.
e preceduto solo dall’argentino Darío Leonardo Conca, l'ondivago trequartista laureatosi campione nazionale con la maglia della Fluminense.
Le sirene europee iniziano a farsi più insistenti nel 2011, con il Benfica
che pensa seriamente ad ingaggiarlo in sostituzione del connazionale
David Luiz, volato Oltremanica per vestire i colori del Chelsea.
che pensa seriamente ad ingaggiarlo in sostituzione del connazionale
David Luiz, volato Oltremanica per vestire i colori del Chelsea.
Anche il Genoa di Enrico Preziosi compie alcuni passi nella sua direzione, spingendo addirittura alcuni organi di stampa a dare per certo il suo approdo in rossoblu. In realtà, pare che la trattativa si sia arenata sui costi, con un’operazione che si aggirerebbe sui quattro milioni di euro ma con il club ligure intenzionato a spendere una cifra inferiore. Per gettare acqua sul fuoco del consueto battage mediatico, pronto ad auto-alimentarsi sulla base di non meglio chiariti avvenimenti, uno dei rappresentanti del calciatore (facente parte della società “Ability”) ha smentito tutte le affrettate certezze ipotizzate sul futuro del suo assistito, confermando allo stesso tempo la notizia di sondaggi da parte di club italiani, tedeschi e spagnoli, con Tottenham e un paio di società russe alla finestra in attesa di sviluppi. Sarà tutto vero?...
In attesa di chiarimenti, dopo il contradditorio torneo Carioca 2011
il Vasco da Gama ha centrato a sorpresa la finale nella Copa do Brasil, guadagnandosi l’opportunità di vincere il trofeo per la prima volta nella sua gloriosa storia. Lungo questo esaltante cammino, Dedé ha assicurato la solita disinvoltura nell’interpretazione del proprio ruolo, andando anche in gol
nel netto 3-0 con cui è stato regolato lo scorso 13 aprile il Náutico a domicilio negli ottavi, sbloccando il punteggio con uno dei suoi celebri stacchi aerei
su corner battuto dalla sinistra, alla mezz’ora della prima frazione.
nel netto 3-0 con cui è stato regolato lo scorso 13 aprile il Náutico a domicilio negli ottavi, sbloccando il punteggio con uno dei suoi celebri stacchi aerei
su corner battuto dalla sinistra, alla mezz’ora della prima frazione.
La firma dell’attaccante Alecsandro ha invece deciso la sfida d’andata casalinga contro il Coritiba; la settimana prossima, basterà un pareggio all’Estádio Couto Pereira per alzare al cielo il prestigioso alloro nazionale.
Marco Oliva per FUTBOLANDIA DREAMIN'
complimenti alle vostre doti di "scouting":
RispondiEliminala Juventus gli ha messo gli occhi
addosso, mesi dopo che voi l'avevate
segnalato quando era sconosciuto!
Stanotte ha fatto una doppietta,
sembra molto promettente!,Il Nuovo Lucio?... chissà
Gianni:
RispondiEliminaanche la mia Roma è sulle sue tracce,
per sostituire Burdisso, ma c'è da battere
la concorrenza del Milan e di mezza Europa
- speriamo. Ho letto paragoni con Thiago Silva
FABRIZIO:
RispondiEliminaandrebbe bloccato adesso, prima che il prezzo arrivi
a sfiorare vette esagerate,dato che a nostro modesto
avviso il giocatore è destinato ad entrare presto
nel giro delle convocazioni di Mano Menezes
per rinforzare la Seleção.
[cit.]
IN EFFETTI AVETE VISTO LUNGO, HA ESORDITO IN NAZIONALE
ED ORMAI VIENE CHIAMATO MOLTO SPESSO DAL CT. IL PREZZO?
ALLORA COSTAVA 3/4 MILIONI, ADESSO NE VOGLIONO ALMENO 20...
ANDAVA BLOCCATO PRIMA! JUVENTUS - BAYERN MONACO - MILAN,
C'E' LA FILA PER ACCAPARRARSELO. PERO' 20 MILIONI
PER UN DIFENSORE DI 23 ANNI CHE NON HA MAI GIOCATO
IN EUROPA MI SEMBRANO DAVVERO ECCESSIVI, ANCHE SE
NON LO CONOSCO BENISSIMO. SPERO SIA PIU' AFFIDABILE
DI QUEL SOPRAVVALUTATO DI DAVID LUIZ, CHE AL BENFICA
REGGEVA SOLO GRAZIE A LUIZAO. A PROPOSITO, MA QUESTO
DEDE' SBAGLIO O ASSOMIGLIA UN PO' A LUIZAO
PER CARATTERISTICHE TECNICHE E FISICHE?
SE SI', MI PIACEREBBE VEDERLO NELLA MIA INTER,
LUCIO NON REGGE PIU' AD ALTI LIVELLI...